cosa vedere a breslavia e poznan

Polonia fuori rotta: cosa vedere a Breslavia e Poznań

Cosa vedere a Breslavia e Poznań: 5 giorni tra magia e natura autentica

Quando si pensa a un viaggio in Polonia, spesso vengono in mente Cracovia, Varsavia, magari Danzica. Ma oggi vi portiamo da tutt’altra parte, in una delle zone più sorprendenti e fuori dai classici itinerari turistici: Breslavia e Poznań. Da un lato Breslavia, con i suoi ponti, le isole urbane e gli gnomi ribelli; dall’altro Poznań, con il suo mix di storia medievale, folklore popolare e una vibrante scena contemporanea. Due città in due regioni diverse, ma entrambe con una forte identità locale. Ideali per chi ama viaggiare in modo indipendente, cercando esperienze autentiche e fuori rotta. Il tutto con costi accessibili e ottimi collegamenti dall’Italia: perfette per giovani, coppie e spiriti curiosi.

Se vi state chiedendo cosa vedere a Breslavia e Poznań, siete nel posto giusto: stiamo per portarvi alla scoperta di quartieri alternativi, mercati locali, arte urbana e tradizioni poco conosciute.
Quindi non vi resta che continuare a leggere per scoprire cosa vedere a Breslavia e Poznań!

Come si arriva a Breslavia dall’Italia?

Arrivare a Breslavia è semplice: la soluzione più immediata è l’aereo. La città è ben collegata ai principali aeroporti italiani, spesso con voli low cost.
In alternativa? In treno da Milano o Venezia, passando per Vienna o Cracovia. So cosa state pensando: quante ore? Tranquilli, c’è il Wi-Fi per tutto il viaggio. Scaricate un bel film e il tempo volerà. Una volta in Polonia, raggiungere Poznań è altrettanto facile: le due città sono collegate da treni diretti, comodi e con Wi-Fi a bordo. Il viaggio dura circa un’ora e 40 minuti. Perfetti per lavorare o rilassarsi… e sì, nel prezzo è inclusa anche una bellissima vista!
All’interno delle città, il trasporto pubblico è ben organizzato ed efficiente, ma i centri storici si prestano perfettamente a essere esplorati a piedi. Entrambe le città sono inoltre bike friendly, con numerosi itinerari ciclabili che costeggiano fiumi, laghi e aree verdi, ideali per chi preferisce muoversi in modo sostenibile e a contatto con il territorio.

Perché vale la pena visitare Breslavia?

Breslavia (o Wrocław in polacco) è una delle città più antiche e affascinanti della Polonia. Capitale Europea della Cultura nel 2016 e non è difficile capire il perché. La sua bellezza è la sintesi di diverse dominazioni: ceca, tedesca e ovviamente polacca. Forse l’avrete sentita nominare perché un amico ci è stato in Erasmus o magari l’avete vista in qualche reel su Instagram, ma viverla di persona è tutta un’altra storia.  

Eppure Breslavia è quella città che non ti aspetti ma che poi ti conquista, troverete eventi culturali a raffica e una vitalità da far invidia a Berlino. Soprannominata “la città del dialogo”, Breslavia è un mosaico di lingue, culture e creatività. E poi… sì, ci sono anche gli gnomi. Ma ci arriviamo tra poco!
Ma la vera risposta dipende da che tipo di viaggiatori siete. Studenti in Erasmus? Artisti in cerca d’ispirazione? Musicista bohémien? Curioso cronico? Qui troverai il tuo habitat naturale. Ogni mese c’è qualcosa da fare: festival, concerti, rassegne, mostre… come il Vertigo Summer Jazz Festival— concerti jazz itineranti in tutta la città, per tutto luglio. Oppure se siete più appassionati di film, il Nowe Horyzonty fa più al caso vostro, un festival di cinema indipendente con film da tutto il mondo (sottotitolati, tranquilli).

© Polish Tourism Organisation

Quanto tempo stare a Breslavia e cosa vedere?

Almeno 3 giorni pieni, fidatevi. Giusto il tempo per esplorare la città con calma, perdervi nei suoi vicoletti, fare amicizia con un paio di gnomi e magari fare un’escursione nei dintorni. La Bassa Slesia è un piccolo scrigno: castelli, montagne, piste ciclabili, spa dove mettervi due fette di cetriolo sugli occhi e dimenticare la chat di lavoro. Insomma: zero stress, tutto gusto.

Giorno 1 – Breslavia: tra isole, gnomi e ponti pieni di storie

Il primo giorno a Breslavia inizia nel cuore pulsante della città: il Rynek, la splendida Piazza del Mercato, una delle più grandi d’Europa. Qui, tra palazzi dai colori pastello, facciate gotiche e rinascimentali e un Municipio che sembra uscito da una scena di Harry Potter, vi sentirete subito immersi in un’atmosfera fiabesca. Passeggiare tra caffè storici, ristoranti tipici e artisti di strada è il modo migliore per cominciare ad assaporare lo spirito della città. Se capitate in periodo di mercatini stagionali, troverete la piazza ancora più viva e scenografica, ma il vero tocco di magia arriva di sera, quando le luci si accendono e ogni dettaglio architettonico si trasforma in scenografia.

A questo punto siete pronti per una delle esperienze più curiose di Breslavia: la caccia agli gnomi. Non è uno scherzo, né un gioco solo per bambini: in città ci sono oltre 300 statuette di bronzo nascoste ovunque, rappresentanti gnomi in tutte le attività immaginabili – seduti sui lampioni, al computer, con strumenti musicali, mentre leggono o sorseggiano caffè. Questa tradizione nasce come protesta ironica contro il regime comunista negli anni ’80 e oggi è diventata una vera e propria caccia al tesoro urbana. Procurarvi una mappa o affidarvi al caso: ogni gnomo ha un nome, una storia e una personalità, e cercarli è un modo divertente per scoprire Breslavia.

Per pranzo, vi consigliamo un locale nella zona del mercato o con vista sul fiume Oder. Una chicca? Sotto la piazza si trova Piwnica Świdnicka, uno dei ristoranti più antichi d’Europa, dove potete entrare per dare un’occhiata o, meglio ancora, gustare un piatto della tradizione polacca in un’atmosfera medievale. Ordinate uno żurek, la zuppa polacca servita all’interno di un pane scavato, o un piatto di trota locale, e godetevi un momento di relax con vista.

© Polish Tourism Organisation

Cosa fare in un pomeriggio a Breslavia?

Beh, di cose da fare e da vedere a Breslavia e Poznań non mancano.. Ma dopo pranzo potete dirigervi verso Hydropolis: un ex deposito idrico del XIX secolo trasformato in un museo ipertecnologico interamente dedicato all’acqua. Sì, avete letto bene. Hydropolis è un mix perfetto tra scienza, arte e intrattenimento. Ci sono installazioni interattive, proiezioni immersive, sezioni dedicate agli oceani, alle gocce, all’uso dell’acqua nel corpo umano e persino una replica in scala reale del batiscafo usato da Cousteau. Perfetto per famiglie, nerd, curiosi e chiunque abbia mai detto “mah, l’acqua è solo acqua”. Dopo una visita qui, cambierete idea.

© Polish Tourism Organisation

Il simbolo di Breslavia: il Ponte Grunwaldzki, costruito in acciaio e granito all’inizio del Novecento. Da qui, al tramonto, il riflesso del sole sull’Oder regala uno degli scorci più suggestivi della città.
Una volta attraversato, entrate nel quartiere di Nadodrze, oggi è la zona più creativa della città. Murales colorati ricoprono le facciate, vecchie botteghe sono diventate atelier, e caffè alternativi si mescolano a gallerie indipendenti. È il luogo ideale per chi ama esplorare con lentezza, fermarsi in un laboratorio di ceramica, sfogliare libri in un caffè letterario o semplicemente osservare la vita che scorre tra le sue strade.

Già che ci siete, fate un salto a Ostrów Tumski (l’isola della Cattedrale), la parte più antica e affascinante della città. Camminare tra i suoi vicoli silenziosi, lontani dal traffico, tra chiese storiche e lampioni a gas, è come entrare in un’altra epoca. Qui si trova la maestosa Cattedrale di San Giovanni Battista, visibile da ogni punto della città. Ma la magia di Ostrów Tumski si rivela soprattutto al tramonto, quando le antiche lanterne a gas vengono accese a mano da un lampionaio in abiti d’epoca.

© Polish Tourism Organisation

Cosa fare la sera a Breslavia?

Una cena nel suggestivo Quartiere delle Quattro Confessioni, dove tradizione e modernità si incontrano in piatti della cucina polacca rivisitata con influenze internazionali. Tra locali accoglienti e ristoranti dall’atmosfera raffinata, potrete assaporare sapori autentici in un contesto unico, circondati da un intreccio di culture. Se poi amate la musica, la zona offre anche concerti jazz dal vivo o serate nei club storici della città, perfetti per chiudere la serata in bellezza.

Curiosità: sapete perché si chiama proprio Quartiere delle Quattro Confessioni? In poche strade si incontrano quattro religioni: una chiesa cattolica, una ortodossa, una evangelica e una sinagoga. Questo piccolo quartiere nel cuore della città è un simbolo vivente di tolleranza e convivenza pacifica. Passeggiarci è come fare un viaggio culturale e spirituale in miniatura, tra architetture diverse, suoni di campane e canti liturgici. Di giorno ci si perde tra visite culturali, di sera si anima con localini pieni di vita, musica e cocktail creativi. Un mix perfetto tra sacro e profano.

Giorno 2 – Breslavia fuori dagli schemi: scienza, arte e architetture iconiche

Curiosi di scoprire cosa c’è ancora da vedere a Breslavia e Poznań?

Bene, il secondo giorno è dedicato alla Breslavia meno conosciuta. Si comincia con la Sala del Centenario, uno dei capolavori architettonici del 20° secolo. Una rivoluzione per l’epoca per la sua cupola con un diametro interno di 65 metri, ben più grande di quella del Pantheon! È l’ esempio perfetto di primo modernismo europeo e dal 2006 è Patrimonio UNESCO. All’interno trovate il Centro Conoscitivo, un percorso multimediale che racconta la storia della sua costruzione e delle sfide tecniche che hanno reso possibile un’opera così avveniristica.


Ma non finisce qui! Proprio accanto, il Padiglione delle Quattro Cupole, opera di Hans Poelzig, ospita oggi il Museo d’Arte Contemporanea. So già cosa avete pensato “Ma tra tutte le cose da vedere a Breslavia a Poznań, proprio una cosa che non capisco devo andare a vedere?”… La risposta si, anche perchè se capitate al momento giusto, potreste anche assistere a una performance o a una mostra temporanea.

E nel pomeriggio?

Una pausa? Prendete qualcosa da mangiare nei caffè della zona, magari all’ombra del Pergola Park, un’area verde elegante che ospita anche una delle più grandi fontane multimediali d’Europa, perfetta per una sosta suggestiva con musica e giochi d’acqua (soprattutto d’estate). Nel pomeriggio, fate rotta verso il centro per un salto nel mondo accademico. L’Università di Breslavia non è solo un polo di studio ma anche un gioiello barocco. Entrate nella magnifica Aula Leopoldina, affrescata e decorata con stucchi dorati. E se volete una vista memorabile, salite sulla Torre Matematica: una volta osservatorio astronomico, oggi regala uno dei migliori panorami sulla città.


Se non avete paura di un po’ di fatica o dell’altezza, i 300 scalini della Torre della Chiesa di Sant’Elisabetta ti porteranno a una delle viste panoramiche più spettacolari di Breslavia. Si avete letto bene, gli scalini sono TRECENTO e vedo già la vostra mente pensare cose come “Ne varrà la pena? Non sarà troppo faticoso?”. Ma da lassù, la città si svela con i suoi tetti rossi, le guglie gotiche, i ponti sull’Oder e la piazza del mercato ai tuoi piedi. Perfetta per chi vuole una foto da copertina e una pausa con vista.

© Polish Tourism Organisation

Cose insolite da vedere a Breslavia

Altra cosa carina e insolita da vedere se amate l’arte urbana è Il Pedone Anonimo, un’opera toccante: 14 figure in bronzo che “sprofondano” da un lato del marciapiede e “riemergono” dall’altro. Un’installazione potente che rende omaggio alle persone scomparse nel nulla durante il regime comunista, ma anche un simbolo universale di resilienza. Un momento di silenzio qui vale più di mille parole.

Verso il tardo pomeriggio, regalatevi un po’ di pace nel verde. Nel Parco Szczytnicki vi aspetta il Giardino Giapponese, realizzato per l’Esposizione Universale del 1913. Laghetti con carpe koi, ponti in legno, lanterne in pietra e un’atmosfera zen che vi farà dimenticare di essere in città. Poco distante, anche il Giardino Botanico dell’Università merita una visita: oltre 7.000 specie vegetali, serre tropicali, eventi stagionali e un piccolo shop di semi rari per chi vuole portarsi a casa un pezzo di natura.

Giorno 3 – La Bassa Slesia: castelli, leggende e natura fuori dal tempo

Dopo due giorni alla scoperta di Breslavia, è arrivato il momento perfetto per cambiare ritmo e lasciarsi alle spalle il trambusto urbano. Oggi si parte alla scoperta della Bassa Slesia, una regione che sembra uscita da un libro di fiabe, dove castelli misteriosi, foreste fitte e centri termali convivono in un equilibrio sorprendente. Direzione Castello di Książ. Si trova a circa un’ora e mezza da Breslavia, ma il viaggio vale ogni chilometro. Il nome potrà anche essere difficile da pronunciare, ma la sua storia vi lascerà senza parole. Questo castello è avvolto da un alone di mistero. Si dice che nei suoi sotterranei potrebbe essere nascosto il leggendario “treno d’oro”, con cui i nazisti tentarono di fuggire da Breslavia portando via ogni tesoro possibile. Il treno non è mai stato ritrovato… ma i cunicoli si possono esplorare. E se siete in vena di brividi, sappiate che è possibile visitare il castello anche di notte, con percorsi guidati alla luce delle torce.

Dopo la visita, fermatevi per pranzo in una delle locande tipiche nei dintorni del castello. Vi consigliamo di provare piatti a base di selvaggina, zuppa di funghi di bosco o la carpa fritta, specialità locali dal gusto intenso e autentico.

Come passare un pomeriggio nei ditorni di Breslavia?

A scelta tra relax o avventura. Se avete voglia di ricaricarvi, dirigetevi verso una delle spa termali della regione. Posti come Kudowa-Zdrój, Polanica-Zdrój o Świeradów-Zdrój vi accolgono con trattamenti rigeneranti a base di acque minerali, bagni di fango e massaggi tradizionali in strutture che fondono natura e benessere. Immaginatevi in una sauna panoramica, circondati dai boschi della Slesia… non è forse il modo ideale per rallentare e ritrovare l’equilibrio?

Se invece siete tipi da scarponcini e zaino in spalla, optate per un pomeriggio tra le rocce di Błędne Skały, una formazione geologica surreale usata anche come location nei film di Narnia. Vi sembrerà di camminare dentro un labirinto di pietra, tra passaggi strettissimi, canyon naturali e panorami spettacolari. Un’avventura adatta a tutti, con quel tocco fiabesco che solo la Bassa Slesia sa regalare.

In serata, rientro a Breslavia. Dopo una giornata così intensa, una cena leggera in centro o direttamente in hotel è più che meritata. Magari accompagnata da un drink vista Oder, con le luci della città riflessa sull’acqua e i ricordi della giornata ancora caldi nella mente. E ora tenetevi pronti per la prossima tappa…Poznań ma quella è un’altra (bellissima) avventura. Sarà diversa da Breslavia, ma altrettanto affascinante. Vi aspettano capolavori architettonici, leggende antiche e nuove sorprese.

Quindi, se vi stavate ancora chiedendo cosa vedere a Breslavia e Poznań, sappiate che questa avventura è appena cominciata.

Giorno 4 – Poznań, perchè è famosa?

Vi ho detto tutto (o quasi) su cosa vedere a Breslavia e ora tocca a Poznań.
Situata nel cuore della Wielkopolska, Poznań è una di quelle città che ti sorprendono senza clamore, ma con eleganza e autenticità.

Wielkopolska
© Polish Tourism Organisation

La regione è unica, un perfetto equilibrio tra modernità e storia: tra foreste, laghi e un percorso tra antichi mulini a vento, offre un’esperienza perfetta per chi cerca cosa vedere a Breslavia e Poznań oltre le solite mete. E ora vi spiego perché visitarla (e soprattutto d’estate! ma senza troppi spoiler, dovete continuare a leggere!
Il centro storico di Poznań è un gioiello architettonico, mentre i suoi musei innovativi e l’energia urbana la rendono perfetta per chi cerca un mix di cultura e vitalità. Poznań è anche famosa per la sua cucina, le sue leggende locali (avete già sentito parlare delle caprette del municipio?), e per essere una città a misura d’uomo, con le sue temperature estive che raramente superano i 25 gradi, Poznań rappresenta una meta alternativa più mite rispetto ad altre mete europee.

Quanti giorni servono per visitare Poznań?

Un weekend può bastare per farsi un’idea della città e innamorarsene. In due o tre giorni potete esplorare il centro storico, assaggiare le specialità locali, visitare i musei più importanti e rilassarvi nei parchi. Anche se, fermarsi qualche giorno in più permette di scoprire con calma anche i dintorni: foreste, laghi, villaggi storici e mulini a vento che raccontano una regione, la Wielkopolska, autentica e ancora poco battuta dal turismo di massa.

Cosa si mangia a Poznań?

Si, avete letto bene e vi prometto che partire da cosa si mangia ha senso. La risposta più immediata è: i cornetti di San Martino (rogale świętomarcińskie). Questo dolce, è una vera istituzione cittadina. Enormi (si, non sto scherzando) e ricchissimi, sono farciti con semi di papavero bianco, frutta secca, canditi e uvetta, ricoperti da glassa e noci tritate. Tradizionalmente si mangiavano solo l’11 novembre, giorno di San Martino, ma oggi le pasticcerie li propongono tutto l’anno. All’interno della Piazza del Mercato c’è un museo dedicato dove, sotto un soffitto rinascimentale in legno dipinto, si può assistere a uno spettacolo che racconta la loro storia, partecipare a un laboratorio di pasticceria e, naturalmente, assaggiarli.

© Polish Tourism Organisation

Tra le cose da vedere a Poznań, c’è la Piazza del Mercato, una delle più antiche e affascinanti della Polonia. Perfettamente quadrata (141 metri per lato), è circondata da eleganti case dai colori pastello, locali, musei e fontane.

Qui si trova il magnifico Municipio rinascimentale: ogni giorno a mezzogiorno, due caprette meccaniche escono dal suo orologio e si scontrano 12 volte con le corna, in un curioso rito che attira turisti e abitanti. L’atmosfera è arricchita da fontane barocche e moderne, come quella di Proserpina, e dalla gogna in pietra con la statua del boia, oggi punto di ritrovo. Non lontano, sull’isola di Ostrów Tumski, si trova il nucleo più antico della città. Qui sorge la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, la più antica della Polonia, che custodisce le tombe dei primi sovrani, Mieszko I e Boleslao I.

Piazza del Mercato di Poznań

© Jakub Pindych

Cosa vedere a Poznań?

Un po’ nascosta tra le strade del centro, la fontanella della Bamberka racconta una storia di migrazione e integrazione. La statua raffigura una donna in abiti tradizionali di Bamberg, città tedesca da cui, nel XVIII secolo, provenivano i coloni che si stabilirono a Poznań. Il monumento è un omaggio a queste famiglie che contribuirono alla ricchezza culturale e sociale della città. Una piccola tappa che parla di multiculturalismo e identità condivisa.

Se siete appassionati di storia e tecnologia ( e un po’ nerd), tra le cose da vedere a Breslavia e Poznań non perdetevi l’Enigma Cipher Centre. Questo museo interattivo racconta l’impresa di tre matematici polacchi (Rejewski, Zygalski e Różycki) che riuscirono a decifrare il codice della macchina Enigma, contribuendo alla vittoria alleata nella Seconda guerra mondiale. Il percorso è coinvolgente e multimediale, perfetto per chi ama spionaggio, crittografia e scienza.

Enigma Cipher Centre
©Adam Ciereszko – visitpoznan.pl

A soli 15 minuti a piedi dalla Piazza del Mercato si trova il Citadel Park, uno dei più grandi spazi verdi di Poznań. Sorto sui resti di una fortezza ottocentesca, oggi è un’oasi urbana con sentieri, opere d’arte, caffè e due musei: quello dell’Esercito Polacco e delle Armi.

Giorno 5 – Wielkopolska autentica: natura, laghi e mulini

Il quinto giorno è alla scoperta della Wielkopolska più autentica tra natura incontaminata, laghi cristallini e mulini storici. La mattina comincia con una gita nella campagna di Olandia, a solo un’ora da Poznań. Vi sembrerà di entrare in un film o di esservi pesi tra la campagna olandese ma invece no, siete solo in Polonia: mulini olandesi restaurati, sentieri tranquilli e quell’aria fresca che ti fa subito dimenticare il caos della città. Potete scegliere se fare una passeggiata a cavallo, un giro in bici o semplicemente stendervi a prendere il sole in riva al lago, circondati dal silenzio che parla più di mille parole.

Per pranzo, niente ristoranti alla moda ma un picnic rustico o una sosta in una locanda dove la cucina è fatta con ingredienti a km zero, stagionali e preparati con amore. E dopo? Un bel pomeriggio nel Parco Nazionale della Wielkopolska dove potete fare kayak sul Grande Tour Acquatico, un percorso tra fiumi e laghi, oppure esplorare i sentieri boscosi con trekking o passeggiate a cavallo. Insomma, sta un po’ a voi..

Siamo alla fine di questo viaggio, e quindi bisogna pensare al a Poznań e un’ultima cena (non letterale mi raccomando!) con piatti tipici come pyry z gzikiem e stinco al forno, il tutto accompagnato da birra artigianale locale. Insomma, il modo perfetto per dire “arrivederci” a questa terra. E se vi state ancora chiedendo cosa vedere a Breslavia o a Podzan, beh, direi che è un ottimo motivo per programmare la prossima avventura. Magari organizza il tuo viaggio con Meetravel e scopri cosa vedere a Breslavia e Poznań, tra cultura, natura e freschezza — e soprattutto, lontano dalla colla delle estati italiane!

Articolo scritto in collaborazione con l’Ente Nazionale per il Turismo Polacco

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