Il pellegrinaggio gitano a Saintes Maries de la Mer - MeeTravel

Il pellegrinaggio gitano a Saintes Maries de la Mer

Saintes Maries de la Mer, nella Camargue, è conosciuta come la città in cui si festeggia Santa Sara. Vediamone l’origine e la festa nel dettaglio.

Santa Sara o Sara la Nera è conosciuta come la santa della comunità gitana dei Manouches, Coradores, Sinti e Rom presso la città francese di Saintes Maries de la Mer, nella Camargue. Una storia davvero particolare diventata una tradizione nella città e dove moltissimi turisti e pellegrini accorrono per festeggiare il suo culto verso la fine di Maggio. Vediamo insieme l’origine e la festa nel dettaglio.

 

L’origine del nome Saintes Maries de la Mer

La città di Saintes Maries de la Mer deve il suo nome alle due Marie: Maria Salomè e Maria Jacobè. Secondo la leggenda, le due donne furono perseguitate in Palestina, successivamente arrestate e abbandonate in mare. Trovandosi su un’imbarcazione senza né vele né remi, riuscirono comunque ad approdare su una spiaggia assieme ad una serva di nome Sara, originaria dell’Egitto. In qualche modo, grazie alle correnti del mare, le tre giovani riuscirono ad approdare su una spiaggia, dove venne fondata la città. Si pensa inoltre che molti seguaci di Gesù di Nazareth si rifugiarono qui per fuggire dalla Palestina durante le prime persecuzioni. Loro furono i primi a portare il credo cristiano in questi luoghi.

Tale luogo di approdo oggi si chiama “Santo Terro”, ovvero santa terra, dove si trova un pozzo di acqua potabile. Qui vicino vi è una cappella dal nome Sainte-Croix (Santa Croce) con all’interno la supposta impronta del piede di Lazzaro. Nella chiesa principale di Sainter Maries de la Mer troviamo le sculture delle tre donne: Maria Salomè e Maria Jacobè sono raffigurate insieme sulla barca, portate in processione ogni anno, mentre Sara, la patrona dei gitani, è ospitata nella cripta.

La storia di Sara

Nella religione cristiana non si riconosce il culto di Sara la Nera ed esistono diverse versioni sulla vita della donna. Di lei se ne parlerà dopo il 1800, e figurerà nel 1521 all’interno de “La Légende des Saintes-Maries de Vincent Philippon”. Assieme a Maria Salomè e Maria Jacobè, si ritiene che furono le prime fedeli a portare il Cristianesimo in Europa, sbarcando proprio alla foce del Rodano in Camargue. Alcune leggende vedono legato insieme il culto di Sara La Nera con la divinità indiana Kali, pregata dalla comunità Rom, che giunse in Francia nel IX secolo. La presenza dei gitani nella città di Saintes Maries de la Mer risale al 1855, conosciuti anche come Figli del vento.

Santa Sara è venerata da moltissimi gruppi etnici provenienti da ogni parte del mondo: manouches francesi, kalè iberici e tziganes ungheresi. Puntualmente, ogni anno la comunità gitana si da appuntamento nella citta di Saintes Maries de la Mer, assieme alle loro roulotte o case mobili. Sono tutti popoli accomunati dalla medesima terra di provenienza: le zone settentrionali dell’India come il Punjab e il Rajahstan. Qui venivano perseguitati e giunsero in Europa continentale dove tutt’ora si spostano. La loro vena nomade non è perse: nonostante alcuni governatori europei hanno garantito loro una sistemazione stabile, la maggior parte di questa comunità è sempre in movimento.

Ogni anno verso moltissimi turisti e pellegrini si riuniscono a Saints Maries de la Mer per festeggiare il culto di Santa Sara. Si tratta di una processione che vede protagonista la statua della donna, conservata nella cripta. Esse è accompagnata da sedici guardie, con i costumi storici e il tridente, in sella a dei cavalli bianchi verso la spiaggia, dove poi sarà immersa per tre volte in mare. Questo, secondo la tradizione, servirà per caricarla di energia positiva. La statua si adorna ogni anno dalle donne gitane con un abito nuovo. Ai piedi si lasciano delle offerte e si riempie la cripta di ceri, lasciando attorno un’aria mistica e travolgente. Nonostante Santa Sara non sia riconosciuta dalla Chiesa, la processione si tiene dal Cardinale ed è proprio come una vera e propria processione religiosa alla quale siamo abituati.

La festa odierna

Comunemente conosciuta come Le Pèlerinage des Gitans, ovvero il pellegrinaggio degli zingari, la festa di Santa Sara si inizia a festeggiare il 24 di Maggio. Durante la giornata moltissimi gitani, anche appassionati del culto e turisti, si recano alla chiesa. Le comunità gitane dei Manouches, Coradores, Sinti e Rom omaggiano la Santa percorrendo migliaia di chilometri per raggiungere la città francese, effettuando un vero e proprio pellegrinaggio. Un esempio di culture e popoli unite dalla tradizione religiosa.

La statua della santa viene portata fuori dalla chiesa e quindi portata in acqua. La tradizione vuole che chi riesce a toccare il suo mantello nel tragitto dalla chiesa al mare, godrà di benedizioni e fortuna durante il corso di tutto l’anno. Tuttavia, è bene toccare la statua solo una volta all’anno, per non godere invece di sfortuna. Ecco come sacro e profano si mischiano assieme, un aspetto tipico della tradizione gitana del luogo, unito a balli e preghiere cantate.

Dopo la processione del 24 maggio, il giorno seguente si procede con i festeggiamenti e si svolge la processione con la barca delle Marie. In questa giornata, i turisti e i gitani riempiono la chiesa della città. Durante la celebrazione, gli uomini portano una cassa, lungo tutta la navata, riempita di fiori e contenente le reliquie delle due Marie. Successivamente, la statua si porta fuori dall’edificio religioso con i gitani che intonano un canto e tenendo in mano una candela. Una bellissima festa colorata grazie ai fiori e ai vestiti gitani, piena di felicità con la musica ed i balli dei vari popoli che si incontrano nella giornata.

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@Sara Biancardi

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