Whale watching: che cos'è e dove si può fare in Italia?  - MeeTravel

Whale watching: che cos’è e dove si può fare in Italia? 

Avete in mente di fare un’attività di whale watching ma non sapete dove partire? Oggi vi sveliamo alcune mete dove poter osservare i cetacei in mezzo alla natura e lontano dal chiasso cittadino.

Viaggiatori alla ricerca di balene? Oggi vi parliamo del whale watching e vi mostriamo qualche posto insolito dove poter osservare i cetacei che sicuramente vi stupirà. Non vi parleremo di posti lontani ma di qualcosa vicino a noi: in Italia!

Che cos’è il whale watching?

Letteralmente tradotto dall’inglese, con whale watching l’attività di avvistamento cetacei nel loro ambiente naturale. Il termine deriva dal termine usato per l’osservazione ornitologica, ovvero dal bird watching. L’osservazione viene fatta in mare, lontano da costa, mentre sono pochissimi i posti in cui è possibile osservare i cetacei vicino a terra, come alcune coste dell’Australia o del Sudafrica.

Il whale watching si può fare sia in barca che in gommone, in base alle condizioni meteo e del luogo in cui ci troviamo. Certo, osservare da vicino una megattera lunga una decina di metri ci può sembrare un po’ spaventoso se con un gommone! Per questo motivo, è sempre meglio affidarsi a delle agenzie che effettuano escursioni in mare, per evitare brutti inconvenienti. Esistono poi le guide whale watching, ovvero biologi marini qualificati in grado di guidarvi durante l’escursione e spiegarvi cosa si può trovare nell’area di mare in cui vi trovate. Per poter osservare un cetaceo è bene conoscere tutti i movimenti che si possono osservare in acqua. Dai movimenti della coda agli spruzzi che potrebbero fare dallo sfiatatoio in acqua si è in grado di riconoscere di che tipo di animale si tratta. Inoltre, nel momento in cui viene avvistato un cetaceo, si deve fare attenzione a non intralciare la sua rotta, per evitare di scontrarsi e causargli del mare. Non bisogna avvicinarsi troppo, ma piuttosto spegnere il motore o avanzare lentamente e aspettare al massimo che sia l’animale ad avvicinarsi. Ecco perché è molto importante affidarsi a chi ne ha le competenze.

Non sono balenottere nel whale watching

Vi stupirà sapere che il whale watching non include solo le balene, ma possiamo osservare molto altro. Il mare è ricco di biodiversità e durante il nostro tragitto potremmo incontrare moltissimi altri animali. Se ci troviamo in Norvegia, per esempio, alle Isole di Lofoten sarà possibile osservare la pulcinella di mare (Fratercula arctica). Tra le scogliere si possono osservare qualche nido e qualche esemplare di questi volare in cerca di cibo. Oppure, in Mediterraneo si possono trovare moltissime specie che sono di passaggio. Significa che sono uccelli migratori, che durante l’inverno si spostano in zone più calde e viceversa. Tra questi troviamo le rondini, le cicogne bianche (Ciconia ciconia), la berta minore (Puffinus yelkouan) centinaia di altre specie!

Per questo motivo, spesso non si parla di whale watching ma più di avvistamento cetacei e animali marini. La cosa affascinante dell’uscita in barca è che tutto è sempre diverso: ci sono diversi animali, nel loro habitat naturale, ogni volta sappiamo dove andare per poterli vedere ed ogni volta ci regalano un meraviglioso incontro in mezzo al mare, lontano dal rumore cittadino. Un’emozione unica!

Il whale watching in Italia

Se pensate di dover per forza andare in posti sperduti a vedere le balene, vi sbagliate di grosso! Il mar Mediterraneo dove noi viviamo è il mare più ricco in biodiversità. Tantissime sono le specie che possiamo trovare, tra cui anche balene e delfini! Attenzione però, non possiamo osservarle sempre e soprattutto in tutte le coste del Mediterraneo. In italia è possibile osservarle in Liguria e Toscana, più precisamente nella zona protetta chiamata Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini. Si tratta di un’area protetta compresa tra Francia, Principato di Monaco e Italia. Per il suo valore naturalistico viene definita Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo. Il Santuario venne istituito nel 1992 dal Ministero dell’Ambiente e attualmente occupa una superficie marina di 87.500 km2 , tra Liguria e Toscana.

In Liguria e soprattutto a Genova, è facile incontrare cetacei dal periodo primaverile fino a settembre. In queste zone è possibile uscire qualche km dalla costa per poter osservare la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il capodoglio (Physeter macrocephalus), la stenella striata (Stenella coeruleoalba) e moltissimi altri. Il motivo è prettamente geomorfologico: lungo il versante ligure in profondità troviamo due grandi canyon, dove i cetacei trascorrono molto tempo. Qui possono trovare cibo a sufficienza, da calamari a organismi microscopici, per poi risalire in superficie e respirare dallo sfiatatoio. Dal porto antico della città di Genova, ma anche a Savona ed Imperia, sarà possibile affidarsi a delle agenzie per le escursioni in mare ed il gioco è fatto: sarete pronti per una gita in mare aperto. Attenzione: portatevi acqua, cappellino e soprattutto crema solare! In mare aperto sarete solo voi e la natura, quindi attrezzatevi bene per il viaggio.

E tu hai mai visto le balene? Guarda in app se qualcuno l’ha proposto e se non c’è proponi tu! 

 

@Sara Biancardi

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